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Programma Gli Artisti Cori in Festa Haydn Missa
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26 Settembre 2009 PDF Stampa E-mail
venerdì 25 settembre 2009
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La statuina in fusione di bronzo creata da Dubbini e Arte su progetto di Rocco Dubbini
  
Missa in tempore belli di Franz Joseph Haydn del 1796, viene aperta e chiusa dai versi tedeschi di due autori del Novecento, Günter Kunert e Bertolt Brecht, scelti e letti dal poeta Francesco Scarabicchi, a segnare un legame profondo di “contemporaneità” e di tragica, drammatica “classicità” della guerra in ogni epoca.

C’è come una continuità che unisce lo strazio e la catastrofe, l’orrore e l’insensatezza, il dolore e la cancellazione, tra sangue e storia del mondo. Dalla polvere delle Termopili alle strade di Kabul, Oriente e Occidente sono segnati dalle ombre e dai vessilli neri della distruzione cui le parole di Künert e di Brecht si rivolgono, l’uno dai bagliori acidi degli anni Sessanta e l’altro alla vigilia del secondo conflitto mondiale, cupa Europa tra nazifascismo e cortina di ferro. Ascoltare i versi tesi e trasparenti dei due autori tedeschi significa anche decidere il transito sui ponti di ogni ieri che ci uniscono all’oggi, al presente congestionato e livido che continuamente tenta di annientare la voce profonda dell’umanesimo che solo può contrastare la vocazione dei distruttori, di coloro che operano per smantellare i cantieri del futuro. La partitura complessa e perfetta nella sue spirali, nei vortici e nei vertici, offre lo sguardo nel tempo, nei suoi corridoi, nelle sue gallerie, fino a quest’ora di settembre dove il sostantivo pace può ancora legarsi al volo della colomba di Picasso, bianca col ramo d’ulivo nel becco, oltre le macerie di Guernica, oltre l’odore acre d’ogni nome che arde sulle braci della crudeltà del potere.


La Missa in tempore belli è la prima dell’ultima serie di 6 messe composte da Haydn tra il 1796 e il 1802, su commissione del principe Nikolaus II d’Esterhàzy e da rappresentarsi annualmente in occasione dell’onomastico della principessa Marie Hermenegild la prima domenica dopo l’8 settembre, nascita della Beata Vergine, presso la chiesa di famiglia nella residenza di Eisenstadt. Il caso volle che spesso le composizioni non fossero complete per tale data e, proprio nel caso di questa messa, l’esecuzione avvenne il 29 settembre del 1797, giorno dedicato a S. Michele Arcangelo.
Il titolo in tempo di guerra è legato all’acuirsi del conflitto tra Francia e Austria; l’ombra della guerra è evocata dai colpi dei timpani dell’Agnus Dei che imitano i rumori delle truppe in avvicinamento e il rombo dei cannoni sui campi di battaglia. Questa particolarità rese nota la messa con l’appellativo di Paukenmesse, o Messa dei timpani.
Haydn non si applicava più al genere sacro da 14 anni e vi ritornava ricco di un’accresciuta esperienza sinfonica. La Missa in tempore belli dimostra come la forma della cantata scompaia per lasciar posto a una serie di movimenti tipici della sinfonia, caratteristica evidente in particolar modo nel Kyrie e nella sequenza del Gloria.
Dopo una introduzione lenta corale di grande espressività, il Kyrie ricalca un allegro di sonata monotematica; nel Gloria la struggente melodia del Qui tollis peccata mundi è incastonata tra due sezioni nel metro ternario veloce.
Come sempre, nel Credo Haydn determina un forte contrasto tra il passaggio che va dal Et incarnatus est al passus et sepultus est ed il trionfante Et resurrexit sottolineato da trombe e timpani.
Il Sanctus ha inizialmente un carattere lento e dolce, ma a poco a poco si arriva ad un forte quasi inquietante sul testo Pleni sunt coeli, per poi concludersi con il grazioso tema dell’Hosanna in excelsis Deo.
Il primo riferimento al titolo in tempo di guerra si propone nel Benedictus, scritto in tonalità minore e caratterizzato da accenti sui tempi deboli e corone su accordi dissonanti funzionali al creare una marcata tensione. Il suo acme viene raggiunto nell’assolo dei timpani e negli squilli di trombe dell’Agnus Dei. All’improvviso gli stessi squilli diventano una gioiosa richiesta, quella del Dona nobis pacem che, contrariamente a quanto accade nelle altre messe, termina con una prorompente sonorità.

Ultimo aggiornamento ( venerdì 10 settembre 2010 )
 
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