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Messa in Ricordo Tenore Franco Corelli PDF Stampa E-mail
sabato 31 ottobre 2009

messa Tenore Franco Corelli AnconaLa Corale "Quinto Curzi" quest'anno ha l'onore di animare la liturgia della messa in ricordo del Grande Tenore Franco Corelli nel VI anniversario della morte (Milano, 29 ottobre 2003).

La messa prefestiva avrà luogo Sabato 31 ottobre alle ore 18.15 presso la centralissima Chiesa di San Domenico in Ancona.

Oltre a rappresentare in clima religioso il sentimento e l'umana vicinanza dei familiari e dei concittadini che l'hanno conosciuto, ci è caro l'esser testimoni della grandezza di questo grande interprete della lirica, vera icona del canto e grandissimo lustro per la città di Ancona che gli diede i natali (8 aprile 1921).

Nell'odierno clima di "presappochismo" stile "grande fratello", pensiamo che chiunque abbia modo di ascoltare o rivedere alcune mirabili registrazioni del Maestro si possa rendere conto di quanto il valore di un artista determini l'interesse e la passione di quanti si accostano alla non facile arte della lirica.

In seguito potrete leggere alcune note biografiche tratte dal sito dell'associazione a lui dedicata http://www.francocorelliassociazione.org (esistono altresì nel web innumerevoli gruppi di interesse sul grande personaggio e artista) e alcuni link alle sue grandi interpretazioni. Crediamo che come tutte le circostanze commemorative, l'evento si presti ad una operazione culturale in grado di farci innalzare lo sguardo verso orizzonti più alti di arte, sensibilità e umanità. Speriamo che queste non esaustive note e suggerimenti siano sufficienti a stimolare la curiosità sul grande tenore anconitano, un primo passo che ci muove nella direzione della scoperta della bellezza e dell'incanto dell'arte musicale.

 

FRANCO CORELLI
breve profilo biografico

Franco Corelli baby 1 Franco Corelli baby 2 Nato ad Ancona l’8 aprile 1921, terzo ed ultimo figlio di Remo Corelli e Adria Marchetti, dopo i fratelli Ubaldo (1914) e Liliana (1916), FRANCO CORELLI respirò fino dalla più tenera infanzia l’amore per la musica, e per la lirica in particolare, vivissimo nella sua famiglia. Il padre era un buon tenore dilettante, e i due zii paterni, Corrado e Viero, furono tra i fondatori e gli animatori della Corale Bellini, ancora oggi attivissima nel mondo musicale anconetano.

Il fratello maggiore, baritono, fu il primo a tentare, già alla metà degli anni Trenta, la via del professionismo. Diplomato in canto al Conservatorio di Santa Cecilia, frequentò per diversi anni il mondo della lirica e della rivista, dedicandosi successivamente all’insegnamento, mentre la sorella, dotata di bella voce sopranile, veniva indirizzata dalla severità della famiglia allo studio del pianoforte.

Franco Corelli Spoleto Il giovane Franco, dapprima poco convinto dei propri mezzi e incerto fra il registro tenorile e quello baritonale, venne tuttavia incoraggiato a studiare dalla sorella, e soprattutto dall’amico Carlo Scaravelli - il primo e vero scopritore del suo talento - che, allievo del Conservatorio di Pesaro, gli "passava", ad ogni ritorno ad Ancona, le lezioni di canto del celebre maestro Arturo Melocchi.

La vera scoperta della voce avvenne per Franco Corelli fra il 1948 e il 1949, anno in cui eseguì anche, a Milano, registrazioni private di alcune romanze e, assieme al fratello, del duetto de La Gioconda. Pur essendo praticamente autodidatta, le sue straripanti doti naturali bastarono a guadagnarli l’ammissione, nel 1950, al corso di perfezionamento del Teatro Comunale di Firenze.

Franco Corelli Carmen L’anno seguente fu tra i vincitori del Concorso di Spoleto. Scelto dapprima per interpretare il ruolo di Radames in Aida, fu poi, con felice intuizione, soprattutto del Maestro Sampaoli, allora direttore del Teatro dell’Opera di Roma, dirottato su quello di Don José in Carmen, e costituì, assieme alle giovanissime Anita Cerquetti e Gabriella Tucci, la vera rivelazione della manifestazione spoletina di quell’anno.

Franco Corelli Norma Franco Corelli Vestale Accolto subito dopo nel vivaio dell’Opera di Roma, si impose all’attenzione della critica già nel gennaio 1952, interpretando il ruolo di protagonista nella Giulietta e Romeo di Zandonai, e successivamente quello di Maurizio in Adriana Lecouvreur, ma si rivelò definitivamente al grande pubblico nel 1953, come straordinario Pollione in Norma, ruolo che segnò l’inizio di uno splendido sodalizio professionale con Maria Callas. Già l’anno successivo il Maestro Votto, la Callas e Luchino Visconti lo vollero alla Scala a ricoprire il ruolo di Licinio ne La vestale di Spontini che inaugurò la stagione 1954/55.



Negli anni seguenti, Corelli divenne una presenza costante nel tempio della lirica milanese, dove interpretò non solo quasi tutte le opere base del suo repertorio, ma anche alcune storiche “riesumazioni” di opere da tempo abbandonate anche per mancanza di artisti all’altezza di interpretarle, come Il pirata di Bellini, il Poliuto di Donizetti e Gli Ugonotti di Meyerbeer, ma anche il verdiano Ernani, che mancava dalla Scala da diciotto anni. Alla Scala Corelli fu anche protagonista di sei serate inaugurali di cui cinque consecutive: nel 1960 con Poliuto, nel 1961 con La battaglia di Legnano, nel 1962 con Il trovatore, nel 1963 con Cavalleria rusticana, e infine, nel 1964 con Turandot.

Franco Corelli Pirata Franco Corelli Poliuto Franco Corelli Ernani Franco Corelli Arrigo Franco Corelli Trovatore Franco Corelli Turiddu Franco Corelli Turandot






Dopo il fondamentale debutto scaligero del 1954, la carriera di Franco Corelli divenne una ininterrotta serie di trionfi. La neonata televisione italiana si impadronì di lui, affidandogli il ruolo di protagonista in Pagliacci (1954), Tosca (1955), Carmen (1957), Turandot (1958) e nel 1973, Andrea Chénier.

Corelli Canio Corelli Mario Corelli Jose Corelli Calaf Chenier Maddalena





Intanto il suo repertorio si arricchiva di tutti i più importanti ruoli tenorili, soprattutto verdiani e pucciniani, e, nello stesso tempo, la sua tecnica vocale si affinava straordinariamente, consentendogli non solo di affrontare le tessiture più impervie, ma anche di conquistare tutte le più sottili sfumature del fraseggio.

Franco Corelli Manrico La sua carriera internazionale iniziò nel 1955 a Lisbona, con Carmen, e proseguì in tutte le maggiori piazze europee (ancora Lisbona, Madrid, Oviedo, Bilbao, Vienna, Londra, Nizza, Monte Carlo, Enghien). Un passo ulteriore, e, sotto certi aspetti una svolta determinante, fu il debutto al Metropolitan, nel gennaio del 1961, nel ruolo di Manrico nel verdiano Trovatore, seguito subito dopo da una trionfale Turandot, opera che tornava per la prima volta al Metropolitan dopo quasi quarant'anni.

Franco Corelli Calaf Il pubblico americano si entusiasmò immediatamente per quell’insolito tenore dal fisico atletico e dalla voce possente e fascinosa, che l'anno seguente (1962) fu anche chiamato ad inaugurare la stagione operistica con un sensazionale Andrea Chénier, diventando così il primo tenore ad aprire nello stesso anno le stagioni dei due più importanti teatri del mondo, il Met e la Scala.

Nel più prestigioso teatro d’America Corelli cantò per quindici stagioni consecutive, con immutato successo, guadagnandosi il soprannome di "Mister Sold Out" (Signor Tutto Esaurito) e fu anche, con Renata Tebaldi, il primo artista non americano a calcare da protagonista le scene del nuovo Metropolitan, con La Gioconda che inaugurò la stagione 1966/67.

Franco Corelli Radames Naturalmente, anche gli altri principali teatri statunitensi – oltre al normale circuito del "Tour" primaverile del Metropolitan – vollero offrire al loro pubblico l’occasione di ascoltarlo. Il primo in assoluto fu L’Academy of Music della sofisticata Philadelphia, che, da quel momento in poi, volle Corelli almeno una volta per ogni stagione. E poi, Chicago, San Francisco, Los Angeles, San Diego, Hartford, Miami, New Orleans...

Più rare, ma sempre in sedi prestigiose, divennero le comparse nei teatri europei, tra cui quella, storica, a Salisburgo, dove nel 1962 Herbert von Karajan volle Franco Corelli protagonista del suo audace e fortunatissimo esperimento di portare Il trovatore nella patria di Mozart. E poi ancora Londra, Berlino e altre piazze tedesche, Parigi, Vienna.

Franco Corelli Chenier Anche in Italia Corelli tornò meno frequentemente, dopo il debutto americano: a Venezia nell’estate del 1961, con Andrea Chénier, alla Scala con Turandot e gli storici Ugonotti nel 1962,Franco Corelli Raoul la già ricordata Cavalleria rusticana nel 1963, La fanciulla del West nel gennaio 1964,Franco Corelli Fanciulla e infine, l’ultima inaugurazione di stagione con una straordinaria Turandot.







Franco Corelli Ernani Un’autentica riscoperta da parte del pubblico italiano, dopo alcune sporadiche, ma fondamentali apparizioni a Firenze ed a Parma, fu, nel 1970, la ricomparsa, ancora una volta con Carmen, all’Arena di Verona, dove Corelli si era trionfalmente esibito ogni anno dal 1955 al 1961, e dove sarebbe ancora tornato nel 1972, con la prima rappresentazione assoluta di Ernani in Arena, e nel 1975 ancora con Carmen e Turandot.

Franco Corelli TokyoParticolarmente significative le tre stagioni (1970, 1971, 1974) in terra marchigiana, a Macerata, con La bohème, Carmen e Turandot. Indimenticabili successi, poi, riscossero due tournée di concerti in Estremo Oriente, nel 1971 e nel 1973.





Franco Corelli Romeo Franco Corelli Rodolfo Franco Corelli Werther Nel frattempo, la carriera di Franco Corelli aveva subito un’inaspettata – e da molti discussa – svolta in direzione del repertorio tradizionalmente definito "lirico", con il debutto in Roméo et Juliette di Gounod, La bohème, Werther e (per una sola recita), Lucia di Lammermoor.




Franco Corelli Newark Corelli Proprio il ruolo pucciniano di Rodolfo, da lui particolarmente amato, fu l’ultimo che il tenore portò in palcoscenico, a Torre del Lago, nel 1976, abbandonando poi definitivamente la carriera dopo un ultimo concerto a Newark, New Jersey, nel 1981.



Franco Corelli 2002 Franco Corelli ha concluso il suo percorso terreno il 29 ottobre 2003 a Milano, dove, dopo una lunga e quasi ininterrotta permanenza negli Stati Uniti, era tornato a vivere e ad insegnare verso la metà degli anni Novanta. Le sue ceneri riposano al Cimitero Monumentale di Milano (VEDI CARTINA)

Ultimo aggiornamento ( lunedì 25 ottobre 2010 )
 
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