Messaggio di Quaresima 2010 |
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mercoledì 10 febbraio 2010 |
Pagina 2 di 5 Giustizia: “dare cuique suum”
Mi soffermo in primo luogo sul
significato del termine “giustizia”, che nel linguaggio comune implica
“dare a ciascuno il suo - dare cuique suum”, secondo la nota
espressione di Ulpiano, giurista romano del III secolo. In realtà,
però, tale classica definizione non precisa in che cosa consista quel “suo”
da assicurare a ciascuno. Ciò di cui l’uomo ha più bisogno non può
essergli garantito per legge. Per godere di un’esistenza in pienezza,
gli è necessario qualcosa di più intimo che può essergli accordato solo
gratuitamente: potremmo dire che l’uomo vive di quell’amore che solo
Dio può comunicargli avendolo creato a sua immagine e somiglianza. Sono
certamente utili e necessari i beni materiali – del resto Gesù stesso
si è preoccupato di guarire i malati, di sfamare le folle che lo
seguivano e di certo condanna l’indifferenza che anche oggi costringe
centinaia di milioni di essere umani alla morte per mancanza di cibo,
di acqua e di medicine -, ma la giustizia “distributiva” non rende
all’essere umano tutto il “suo” che gli è dovuto. Come e più del pane,
egli ha infatti bisogno di Dio. Nota sant’Agostino: se “la giustizia è
la virtù che distribuisce a ciascuno il suo... non è giustizia
dell’uomo quella che sottrae l’uomo al vero Dio” (De civitate Dei, XIX,
21).
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Ultimo aggiornamento ( domenica 11 aprile 2010 )
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