Il Coro Jubilate di San Lorenzo in Campo diretta dal maestro Olinto Petrucci ha iniziato la sua attività
polifonica da alcuni anni e basa l’intenso impegno e la qualità
artistica sulla condivisione della gioia del fare musica insieme.
Un coro amatoriale, quindi, non nel senso di “a tempo perso”, ma nel
senso di adempiere con passione, tenacia e convinzione al compito di
essere portatore di un messaggio musicale rivolto a suscitare un sempre
maggiore interesse per la musica e per il canto corale in particolare.
Il suo repertorio comprende musica polifonica sacra e profana, canti popolari e folcloristici.
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La Corale “A. Bizzarri” di Civitanova Marche nasce nell’anno 2000, la prima apparizione pubblica avviene in occasione della S. Messa di Natale dello stesso anno.
Partecipa a rassegne e concerti in varie località marchigiane ed ha intrapreso un’attività di scambi con altri Cori che l’ha portata ad esibirsi in Umbria, Abruzzo, Toscana, Lazio, Piemonte e Friuli Venezia Giulia.
Prende parte all’organizzazione e all’esecuzione in forma di concerto dell'opera lirica “Orfeo ed Euridice” di Gluck e dell’Oratorio per soli coro e orchestra “Messiah” di G.F. Händel.
Ha partecipato all’8° International Choir Festival “Alta Pusteria” ed ha avuto l’onore di cantare in Vaticano alla presenza del Santo Padre Giovanni Paolo II.
Nel mese di novembre organizza la Rassegna Corale “A. Bizzarri”, giunta alla VIII edizione, per ricordare la figura di un musicista, abruzzese di nascita, ma civitanovese di adozione, a cui la Corale ha deciso di intitolarsi, che molto ha contribuito alla divulgazione della musica “colta” in città.
Il Coro è diretto dal M° Luigi Gnocchini e si avvale della collaborazione del pianista e musicologo Andrea Foresi.
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L'anno 2009 è particolarmente ricco di importanti anniversari di grandi compositori (tra cui, in ordine cronologico, Purcell, Händel, Haydn, Mendelssohn). La commissione artistica dell’Associazione, con l'intento di valorizzare pienamente il Decenale, ha scelto di associarvi la ricorrenza del compositore austriaco nato ai confini con l’odierna Ungheria (Rohrau, 31 marzo 1732) e morto a Vienna (31 maggio 1809). La sterminata e preziosa produzione di Haydn, offre la possibilità di combinare in numerose sfaccettature il quadro di interesse per le sue opere, ma al momento non troppo è stato fatto o si sta facendo. Un poliedrico cromatismo colloca l’artista a fondamento della cultura musicale: alcuni musicologi lo descrivono come “padre” della sinfonia, sue le mirabili invenzioni del quartetti d’archi e della forma sonata, che al tramonto di Händel ne fanno forse il più grande e solare esploratore della musica del suo tempo. Sarà eclissato solo dal giovanile e prorompente genio creativo di Mozart, principe di fama e mattatore dei suoi tempi.
Per dare il giusto onore e lustro al genio di J.F. Haydn che
celebriamo nel bicentenario della morte, abbiamo posto nel sito questa
ampia sezione che riporta informazioni molto interessanti tratte dal lavoro svolto da Paolo Maurizi pubblicato sul portale dell'arte www.rodoni.ch
che ringraziamo per la ricchezza di contenuti e la raffinata ricerca
effettuata. Questa è rete dei servizi: la cultura che vogliamo! GRAZIE!
Cliccate nelle immagini degli articoli seguenti: un'interessante sistema di visualizzazione vi mostrerà un'intera galleria!
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Casa natale di Haydn | | | Franz Joseph Haydn nacque a Rohrau, villaggio della Bassa Austria, il
31 marzo 1732. Oltre all’attività, dalla tradizione agricola e
artigiana di famiglia il padre Mathias aveva ereditato anche un'etica
del lavoro svolto con precisione e uno stile di vita ligio alle buone
regole, che il figlio recepì sin dall'infanzia e poi tradusse nel
proverbiale regime della sua condotta.
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Per via di una conoscenza molto limitata della sua opera e di giudizi
che lo ritenevano esemplare incarnazione di un'epoca galante,
razionalista, ingenua, dalla superficiale chiarezza e dagli elementari
contenuti drammatici, la fortuna di Haydn decadde sin dall'inizio del
XIX secolo; gli si riconobbe il merito di aver tecnicamente 'inventato'
la sinfonia e il quartetto d'archi ma non la grandezza del creatore,
avendo solo elaborato forme prive della mano trasfigurante del genio.
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In campo strumentale, dalla seicentesca contaminazione di
generi si passò gradualmente ad una cristallizzazione che, nel tardo
periodo barocco, produsse una campionatura ben codificata; il '700
classicista ristrutturò questo repertorio all'insegna di una lineare
chiarezza, che inventò nuove forme dando nel contempo un volto diverso
a quelle antiche.
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A differenza della sinfonia, ovunque in Europa l'abbandono
dello stile tardobarocco da parte del concerto per solista e orchestra
fu molto più lento e faticoso; lo schema statico del primo movimento,
con un ritmo costante che sostiene il regolare alternarsi degli assolo
e dei ritornelli di un gruppo strumentale sempre compatto, venne
superato solo nel tardo '700 specie da Mozart, mentre nella seconda
metà del secolo giunse a vari compromessi col dinamismo della
forma-sonata non cancellando quasi mai l'impressione di una forma
equivoca, priva di autentici contrasti drammatici per l’incapacità di
trovare soluzioni alternative ad un’antica rigidezza o ad un sonatismo
che restava comunque estraneo alla natura del genere.
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